In questa pagina non ci limiteremo a dirvi che La Galvano è un’azienda che da più di mezzo secolo anni opera con successo nel settore della galvanica professionale.
Per raccontarvi la nostra storia vi chiediamo di fare un viaggio del tempo insieme a noi.
Siamo a metà del Novecento. L’Italia si sta faticosamente rialzando dalle macerie della Seconda Guerra Mondiale e le fabbriche lavorano a pieno regime verso gli anni del boom economico. Tra queste fabbriche storiche c’è senz’altro la Magneti Marelli.
In uno dei cuori pulsanti dell’industria simbolo dell’elettronica italiana lavora Vinicio Brandimante, responsabile dei trattamenti superficiali.
Un ottimo lavoro. Solo che Brandimante non si accontenta. Ha un sogno: quello di un’azienda tutta sua. E non ha nessuna intenzione di lasciare questo sogno chiuso in un cassetto.
Così, quando si presenta l’opportunità, all’inizio degli anni ’60, fonda un’azienda per il trattamento galvanico dei componenti destinati al settore che meglio conosce, quello dell’elettronica professionale. Ma questa non è la classica storia del dipendente che diventa terzista di una grande impresa. Perché La Galvano (questo il nome scelto da Brandimante per la sua avventura imprenditoriale) fin da subito è qualcosa di profondamente diverso.
Un’azienda diversa, con strutture proprie e la voglia e la possibilità di camminare da sola. Vinicio Brandimante sa bene che per riuscirci occorre pensare in grande. E agire di conseguenza. La soluzione è quella di distinguersi da tutte le piccole realtà che si occupano di galvanizzazione.
La Galvano allestisce un proprio laboratorio d’analisi interno dotato di spettrofotometro ad assorbimento atomico dove vengono effettuati tutti i controlli per mantenere in perfetta efficienza i bagni galvanici, acquista la strumentazione necessaria per eseguire sezioni metallografiche e, successivamente, strumenti a raggi X per la misura degli spessori e punta tutto sull’innovazione e sulla ricerca.
È la strada giusta.
L’azienda cresce rapidamente e si afferma nel panorama nazionale e internazionale come una delle realtà di riferimento per galvanizzazioni di componenti elettronici ed elettromeccanici e lavorazioni specifiche per i settori aeronautici e militari. Effettua tutti i principali trattamenti richiesti dal settore elettronico, sia integrale che selettivi, ne sviluppa di nuovi per soddisfare particolari esigenze del Cliente.
Le linee di produzione diventano 7, 5 manuali e 2 automatiche con una capacità produttiva che sfiora di gli 80 quintali di materiale al giorno.
- 3 linee manuali per il trattamento di particolari in alluminio
- 1 linea manuale per il trattamento di particolari in rame (e sue leghe) e in ferro (e sue leghe)
- 1 linea automatica per trattamenti statici (45 vasche)
- 1 linea automatica per trattamenti rotobarile (45 vasche)
- 1 linea per la doratura selettiva di connettori coassiali
- 1 linea pilota per eseguire velocemente i più svariati trattamenti su prototipi e campionature
La Galvano non è più (e forse non è mai stata) solo l’azienda che si occupa del processo di galvanizzazione dei componenti per conto di Magneti Marelli, ma una realtà tutta made in Italy e dalla vocazione internazionale che lavora con partner del calibro di General Electric, ABB, Schneider, Tetrapak, Legrand, Leonardo e Thales.
Oggi la sede principale de La Galvano si estende su un’area di circa 10 mila metri quadrati (di cui 2500 coperti) a Cassina De’ Pecchi (Mi). Qui, ogni giorno lavorano, dando sempre il massimo, 22 persone su 2 turni. Sono loro che stanno scrivendo un altro capitolo di questa storia imprenditoriale di successo…
LA GALVANO NELLO SPAZIO CON LA NASA
Quando abbiamo parlato della nostra vocazione internazionale in questa pagina, abbiamo volutamente tralasciato un episodio che meritava un racconto tutto suo. Quello della Missione Cassini-Huygens.
Si tratta della missione robotica interplanetaria congiunta NASA/ESA/ASI, lanciata il 15 ottobre 1997 con il compito di studiare il sistema di Saturno, comprese le sue lune e i suoi anelli. La sonda si componeva di due elementi: l’orbiter Cassini della NASA e il lander Huygens dell’ESA.
Cassini è stata la prima sonda ad essere entrata nell’orbita di Saturno, il 1º luglio 2004 ed ha concluso la sua missione il 15 settembre 2017 quando, come da programma, è stata fatta rientrare nell’atmosfera di Saturno.
Cosa c’entra La Galvano in tutto questo?
Come abbiamo già avuto modo di dire, la nostra azienda si occupa da tempo della lavorazione di componenti di precisione per il settore militare ed aerospaziale…
Ma mai avremmo pensato che un giorno la Nasa avrebbe avuto bisogno del nostro lavoro.
Invece a metà degli anni ’90 proprio l’Agenzia Spaziale Americana ci ha coinvolti in questo progetto affidandoci il compito di rivestire internamente di nichel e oro per 13 mm le due estremità di un tubicino di pochi millimetri di diametro; tale componente era il cuore di una guida d’onda che aveva lo scopo di trasmettere i segnali registrati dal satellite.
Un intervento complesso e delicato che ha richiesto lo sviluppo e realizzazione di un macchinario apposito e alcuni mesi di test sotto la supervisione di due tecnici della NASA che solo dopo essersi accertati della stabilità e della riproducibilità del processo ci hanno permesso di eseguirlo sul componente definitivo.
Se è probabile che l’astronomo ligure Gian Domenico Cassini, che fu tra i primi nel 1600 a compiere studi su Saturno e i suoi anelli, non avrebbe mai immaginato che un giorno una sonda si sarebbe avventurata nello spazio più profondo per andare a vedere da vicino quello che lui era riuscito ad osservare dalla Terra, nemmeno noi avremmo pensato che parte del nostro lavoro sarebbe volato così lontano.
Eppure, a volte, anche i sogni più grandi e i progetti più ambiziosi si avverano…